Come ci siamo conosciuti
Una richiesta arrivata tramite un passaparola ancora questo inverno, quasi per caso, questo gruppo di Vienna si è rivelato portentoso e unico, ci siamo davvero divertiti tanto in questi pochi giorni in cui abbiamo vissuto delle belle avventure assieme: panorami mozzafiato, wilderness, discese epiche, divertimento in compagnia e tante ma davvero tante risate!
Chi sono i trail riders Retz
I TrailRiders Retz sono un gruppo di riders che vengono da “Retz” per l’appunto (poco a nord di Vienna) e ogni anno si inventano una gita da fare tutti assieme tra amici con la scusa di fare del buon riding assieme in montagna. Quest’anno è toccato al Friuli come meta, e si sono voluti affidare a me.
Da subito ho capito che era un gruppo straordinario con molta esperienza alle spalle, tutti montanari che sanno quel che fanno, così per loro assieme al team, abbiamo selezionato 3 percorsi molto interessanti: Casera Canin, Lago Dimon e Malga Promosio, Casera Ungarina (Bernadia Trail Area causa cambio di piani).
L’organizzazione
Ho concordato e organizzato il tutto tramite il referente del gruppo, Markus una persona umile, alla mano e molto gentile, possiamo dire che era il portavoce del gruppo. Markus originario del Südtirol, conosceva bene l’Italiano e quindi è stato fondamentale per riferire al loro gruppo, le cose più importanti.
Non era da meno il nostro Andrea che conosce benissimo il tedesco ed è stata la chiave di volta, per rompere la barriera linguistica che ci separava inizialmente. Poi tra inglese, italiano e tedesco, ce la siamo cavata alla grande, eravamo tutti in sintonia.
Il gruppo ha pernottato a Torlano, in un posto davvero bello, una casa su due piani con un ampio giardino dove potevano stare con il loro grande Van in totale comodità e relax. Casa con fronte Bernadia e vigneti, quindi location top relax per un gruppo come il loro, abituato a stare a contatto con la natura.
La preparazione e i sopralluoghi
Non nascondo che questa avventura è stata veramente difficile da preparare, abbiamo fatto 2 sopralluoghi per ogni percorso, per verificare lo stato e se era fattibile o meno per il loro livello tecnico.
A questo si aggiunge l’allenamento richiesto per stare al passo con tre giorni intensi come questi, senza arrivare stremati e lucidi in discesa.
Poi c’è anche l’aspetto importantissimo dell’alimentazione corretta per predisporre il corpo allo sforzo e incamerare energie e per un recupero ottimale. Mi sono affidato a ChatGpt per la preparazione della dieta e devo dire che sono proprio contento del piano nutrizionale che mi ha consigliato, è stato veramente interessante seguire i suoi suggerimenti. Mi hanno dato davvero degli ottimi risultati in sole 2 settimane.
Day1 – Casera Canin
I trail riders Retz
Il ritrovo era fissato al campo sportivo di Resia, ampia area verde in mezzo alla bellissima Val Resia, con l’omonimo torrente che faceva da padrone, le cui acque riecheggiano fin dalle prime ore del mattino.
Il gruppo arriva con calma, ci da il tempo di prepararci per bene e sistemare anche qualche piccolo imprevisto. Siamo in 3 guide: Alessio, Simone e Andrea. Simone vero local della Val Resia ci farà da cicerone e tour leader per tutto il tragitto, mentre io e Andrea ci destreggiamo nelle retrovie per controllare che tutto fili liscio. Comunichiamo attraverso delle radio per segnalare imprevisti e l’arrivo del chiudi fila.
Ecco i TrailRiders Retz al completo, tutti pronti con le loro bici top gamma, agguerritissimi e un po’ spaesati da questo paesaggio in cui la natura fa da padrona. Mi faccio avanti e presento il gruppo, spiegando chi siamo, dove ci troviamo e cosa andiamo a fare.
Dopo le presentazioni con spiego brevemente come si svolge la giornata e come si muove il gruppo e qualche indicazione di sicurezza di massima, siamo tutti pronti per partire; e presto fatto il gruppo è in marcia: destinazione Malga Coot!











Malga Coot
Eccoci finalmente alla malga, abbiamo fatto diverse pause perché la salita non è semplice viste le importanti pendenze. Inoltre il tratto finale con ciottolato mette a dura prova il corpo e lo spirito, ma poi quando si arriva ai prati ai piedi della malga, ogni fatica sembra scomparire.
Una volta raggiunta la malga ci fermiamo poco sopra a contemplare il panorama e solo allora mi accorgo che qualcuno di loro, al posto della borraccia aveva un bel salame di “casa Nimis”! Incredibile gli Austriaci non si sono smentiti, hanno fatto colpo subito, anche perché poco dopo uno di loro ha mostrato con orgoglio la sua maglietta con scritto “Snack Master”: un nome, un programma!
Ci hanno chiesto poi quanto mancava per arrivare alla seconda tappa, ovvero Casera Canin perché non vedevano l’ora di banchettare con tutta una serie di leccornie, che nascondevano negli zaini e che con ogni probabilità gli ha appesantito di molto la marcia in salita.
Adesso arrivava però il pezzo forte, 40m di salita tecnica che mette a dura prova chiunque, salvo per Mattias che si rivela essere un drago in MTB che non teme nulla e affronta tutto come se fosse una bazzecola.
E’ stato bello vedere il loro gruppo sui sentieri: si sfidavano tra di loro per chi riusciva a fare la salita impossibile, senza mettere piede a terra, piuttosto che altri punti tecnici, soprattutto in discesa; si vedeva la competitività sportiva, quella sana, come base di crescita per il gruppo ma anche l’aiuto reciproco nei momenti di difficoltà. I guasti meccanici non sono mancati, ci son stati diversi momenti in cui ci siamo fermati, o anche per le pause e tra di loro si sono sempre aiutati come dei veri amici.
Casera Canin
Una volta raggiunta la Casera non hanno perso tempo, io sono arrivato per ultimo perché facevo da scopa e mi son trovato apparecchiato davanti un vero e proprio banchetto! Salame, prosciutto, pancetta, formaggio, un quintale di frutta secca, mela, gubana ecc ecc. Un ben di dio! Potevamo arrivare sull’Everest con quell’arsenale lì. Troppo forti!
Dopo che ci siamo rifocillati e riposati, foto di rito, è il momento di prepararsi per la discesa. Qualche veloce indicazione su cosa gli aspetta, tipo di protezioni da indossare e poi giù a capofitto. Erano tutti intrepidi di cominciare la parte di downhill.
Devo dire che se la sono tutti cavata molto bene, si vede che hanno molta esperienza sui sentieri e hanno un’ottima lettura del terreno dovuta alla loro grande esperienza. A livello tecnico, sicuramente sopra la media, forgiati dalle loro mille avventure. Fatto ad eccezione di Mattias che era un vero fuoriclasse, ci ha lasciati a bocca aperta vederlo saltare qua e là come uno stambecco con la sua pesantissima MTB, un vero atleta ed un talento incredibile.
Arrivati alla fine della prima discesa, ci siamo divisi. Una parte del gruppo ha deciso di risalire altri 300m per poter imboccare il “sentiero di Mattia“, per chiudere l’anello con la seconda entusiasmante discesa. Gli altri invece sono rientrati a rilassarsi e godersi la meritata birra, accompagnati da Andrea. Io e Simone invece abbiamo accompagnato il gruppo verso la seconda risalita. Ottima scelta questa perché gli aspettava una discesa da leccarsi i baffi come sissuoldire!
La discesa è piaciuta a tutti si sono divertiti moltissimo ma adesso l’appetito si faceva sentire, partiti alle 09.30 e terminato alle 16, la fame era davvero al limite del sopportabile dopo 1800m di dislivello.
Ci siamo fiondati al Buon Arrivo, dove ci attendeva il buon polletto ed una birra fresca! Così si conclude il nostro primo giorno di avventura.
Day2 – Lago dimon e malga Promosio
Stanchi ma Pronti a Pedalare
Le gambe si fanno sentire, per fortuna aver mangiato bene e qualche prodotto come il recovery ha aiutato parecchio devo dire. Pensavo che avrei accusato di più i 1800m dsl del giorno precedente, invece ero abbastanza tranquillo.
Unica preoccupazione era un problema tecnico dovuto ad un ramo che mi ha storto la gabbia del cambio nella giornata precedente, pertanto potevo salire solo in “terza”, però per fortuna le pendenze di questo giro non sono esorbitanti.
Ritrovo ore 9 al parcheggio di Paluzza, quello di fianco alle scuole, tempo di prepararsi, spiegare il giro ai nostri amici di Retz e si parte!
Il lungo trasferimento verso Castel Valdaier
Per fortuna il trasferimento fino al lago di Dimon è bello tranquillo, pochissimo traffico e siamo saliti con tutta la calma del mondo. Abbiamo avuto modo di chiacchierare tra di noi e parlare del più e del meno.
Ho approfittato della tranquillità di questo giro per fare su e giù, per scattare foto, quindi anticipavo il gruppo e facevo foto e video.
Mr. Vienna alias Snak Master era un po’ cotto, si è fermato a più riprese durante la salita per sgranchirsi le gambe e prendere fiato. L’ascesa è stata lunga, più di quanto previsto, rischiavamo di far tardi a pranzo; io e Simone avevamo già capito come andava a finire…
Dopo un’interminabile trasferimento finalmente raggiungiamo Castel Valdaier! Ci aveva già anticipato una scolaresca che stava facendo lezione assieme alla forestale, c’era una corriera che quasi bloccava il nostro camino. Rabbocchiamo le borracce, e ultimo sforzo fino al lago.
Il lago Dimon e il temporale
Arrivati al lago comincia a soffiare parecchio vento e una grossa perturbazione si muove velocemente da Nord verso di noi; infine lampi e tuoni in vista, non butta per niente bene. Facciamo capire che è decisamente pericoloso, siamo a 1900, non c’è l’ombra di un albero e siamo le cose più alte su questa glabra montagna. Il tempo stringe!
Ci cambiamo velocemente, protezioni piccola spiegazione su come affrontare la discesa e i passaggi più difficili, raccomandazione sulla neve durante il traverso e via: all’avventura! Ormai il temporale era scoppiato sopra le nostre teste, non si poteva più tornare indietro ma solo fuggirgli molto rapidamente, l’adrenalina era a mille mila!!
Una discesa epica
La discesa è stata decisamente epica, sfrecciavamo velocemente lungo il traverso che collega il M. Paularo e Malga Promosio e le saette dirompevano sopra le nostre teste! Che figata assurda!
Siamo arrivati in un batter d’occhio alla malga, dove ci aspettava Thierry e solo grazie a lui se abbiamo trovato aperto. Ha chiesto gentilmente al gestore di tenere aperto per il nostro gruppo!
Ci prendiamo una mezz’oretta di pausa, un tagliere di affettati misti squisitissimi ed una birra ce la siamo meritata tutti! Per questa prima parte di discesa a dir poco folle. I ragazzi di Retz si divertono a far confusione suonando i vari campanacci e salutiamo con un brindisi con immancabile grappa fatta in casa, prima di tornare in sella per la seconda parte della discesa.
La seconda parte della discesa per chi non la conosce è un classico trail da Enduro, ripercorre il sentiero CAI che attraversa la forestale che porta alla malga. Non è banale, direi abbastanza fisico come percorso, e con la stanchezza si fa sentire un po’. Corriamo come matti, forse un po’ troppo quando qualcuno mi dice di rallentare un pochino che stavamo facendo un po’ troppo gli splendidi.
La strada Romana e La foresta di Promosio
La vecchia strada romana ci indica la via, sembra quasi un antico retaggio come se l’avessi già percorsa in un’altra epoca, mi chiama e mi dice di sbrigarmi e così continuo a correre, pietra dopo pietra, radice dopo radice, finché il percorso non mi porta alla nuova destinazione. Infine il pezzo più bello, quei sassi millenari e il muretto a secco, un rettilineo tra i prati e sommerso dagli alberi che sembra fatato.. ecco l’arrivo, non la fine del sentiero, ma un nuovo inizio.
La foresta che ha circondato la nostra discesa è bellissima, si stagliavano in cielo questi incredibili e altissimi pini. Un letto di aghi di pino mixati con il terriccio leggermente umido, faceva si che il grip delle nostre ruote fosse a dir poco pazzesco! Una libidine totale per i riders!
Siamo un po’ stanchetti
Il resto del gruppo non tarda ad arrivare, eccoli lì tutti entusiasti ma belli stanchi! Ci prendiamo qualche minuto per cambiarci e per decidere se affrontare un’altra piccola risalita verso Cleulis per goderci un’ultima discesa, oppure se tornare dritti così verso le auto.
Come diceva Forrest Gump: “sono un po’ stanchetto”, ecco questa è la situazione attuale a fine discesa. Basta guardarsi un attimo attorno per capire che non hanno molta voglia di farsi un’altra salita.
Gli amici di Retz, decidono di stare tranquilli dato che hanno ancora un giorno davanti, e decidono all’unaminità di andare a mangiare e cercare il meritato relax. Saggia scelta direi perché l’indomani ci aspetta un’altra gita impegnativa!












Day3 – Bernadia Trail Area
I nostri amici di Retz mi confidano che non hanno voglia di muovere l’auto e vorrebbero fare una pedalata in zona Nimis. Quindi cambio di programma rispetto a quanto prefissato, ovvero Casera Ungarina.
Meglio così per tutti, non dobbiamo muore le auto di troppo, la sveglia l’abbiamo posticipata, bene così!
Il posto giusto? La Bernadia Trail Area
Ci troviamo al Posto Giusto a Nimis, siamo io Thierry e Andrea. Simone stava poco bene, e pertanto non ha potuto partecipare all’ultimo giorno. Ci prepariamo e ci dirigiamo al punto di ritrovo con il gruppo di Retz.
La giornata si è svolta in maniera piuttosto disinvolta, salite veramente tranquille, tante chiacchiere e poche aspettative.
Aveva piovuto parecchio durante la notte, pertanto la preoccupazione era rivolta ai sentieri che potevano essere umidi e scivolosi.
La Bernadia e i trails con il bagnato
Devo dire che rispetto a quello che si possa pensare della BTA, il terreno ha una ottima risposta, certamente alcune sezioni possono essere un po’ più insidiose ma nulla di così critico da segnalare, le nostre bici come potete vedere dalle foto non erano nemmeno poi così infangate. Merito dell’ottimo lavoro che svolge Maglia Nera per la costante manutenzione e cura dei sentieri, è grazie a loro che siano divertiti così tanto anche dopo le abbondanti piogge!
Quindi posso confermare che è divertente anche con la pioggia!
I sentieri che abbiamo deciso di fare sono: Vigant, Zaiama, Trifor e Brisicul. Con un piccolo pit-stop per una visita all’abisso di Vigant e una partita a calcio balilla nella zona del terminal delle grotte!
Il feedback dei ragazzi di Retz sulla trail area è stato ottimo, si sono divertiti ed è piaciuto molto.




La fine dell’avventura ed un nuovo inizio
E’ tempo di tirare le somme, i tre giorni sono volati in fretta tra discese epiche e risate atomiche con il mitico gruppo di Retz! Non potevo farli andare via senza fargli assaggiare una bottiglia di Amaro Tosolini, e così son corso a portargli una bottiglia che hanno apprezzato molto e che hanno ordinato poi autonomamente.
Il feedback e la recensione che mi hanno lasciato è più che positivo, si sono divertiti e tutto è andato a regola d’arte, improvvisazioni incluse! Spero di rincontrarli in futuro, perché con loro il divertimento è assicurato.