Cuel Grande visto da Albaret

Malga Valmedan e Alberet

Esattamente un anno fa avevo in testa di fare una pedalata in questa zona ma per colpa della neve ci avevo dovuto rinunciare. Poi tra una cosa e l’altra non ho più avuto l’occasione di tornarci nel corso del 2024. Ebbene questa volta ho voluto andarci a prescindere, in pianura c’era un nebbione da paura che non si vedeva ad un palmo dal naso. Così ho tentato una fuga alla ricerca di un po’ di cielo e magari anche del sole: ebbene sono stato premiato dalla mia audacia, quando arrivo al casello di Carnia, c’era un sole e un cielo terso spaziale! Ero al settimo cielo, colpaccio!

Sono partito con calma perché mi son fermato un attimo a salutare i parenti ad Arta Terme. Mio dio che caldo, tolgo tutto e rimango solo in maglia termica prima di cominciare la salita per Cabia. Passo il paese che era più tranquillo che mai e vedo una signora con la gerla (nella pronuncia Carnica “gei“) e suo marito che la stava caricando con legna, non ne sono sicuro.
Ad ogni modo mi appresto a lasciare il paese alle spalle e a intraprendere la bellissima strada forestale che collega Cabia a Rivalpo,.

Questa strada forestale è molto bella perché in primis è tutta a SUD quindi bella soleggiata, poi perché ci sono molti stavoli da vedere, rii e scorci di panorama sul Monte Sernio. C’è anche la Maine Madonne dal Boscat, per chi non sapesse le Maine o “edicole” una volta si trovavano lungo i sentieri che collegavano i vari paesi o passi ed erano dei luoghi veri e propri di culto che simboleggiavano un luogo particolare che stava particolarmente a cuore alla Comunità. Non erano mai edificate a caso.

Tra l’altro osservandolo mi sono ricordato che il bosco che si trova davanti a questa Maina, appartiene alla mia famiglia.

A questo punto ho già attraversato il Rio Romeôr, il Rio Madonna e continuo a pedalare fino ad attraversare il Rio Poi, corso d’acqua che scende dai pressi di Sella di Suart (selletta appena sopra il Monte di Cabia) e infine proseguo fino a scendere nelle viscere della forra del Rio Plombs, luogo meraviglioso! Non a caso qui c’è la famosa e iconica “Sorgente della salute, più sani e più belli“. Peccato che su di me non abbia efficacia ma ogni volta che ci passo, ci spero sempre. Anche oggi si migliora domani!

Proseguo per le prossime fastidiose rampe che in questo punto si accentuano dato che siamo scesi in mezzo alla forra che scorre in questo punto del percorso. Per fortuna la fatica della salita premia perché si arriva ad un punto in cui c’è un panorama mozzafiato a ridosso del bosco, che punta dritto verso l’Alta Val Tagliamento:

Panorama verso l'Alta Val Tagliamento e gruppo del Verzegnis
Panorama dai pressi di Rivalpo, verso l’Alta Val Tagliamento e gruppo del Verzegnis sulla destra.

Ancora qualche fatica e finalmente ci troviamo a Rivalpo, proseguo seguendo le indicazioni per la chiesa di S.Martino.


Dalla chiesta comincia la salita con pendenza costante e mai troppo brutale, fino alla Malga Valmeder, passando dapprima per malga Albareit. La mia idea iniziale era quella che una volta arrivato alla malga con ancora un piccolo ed ultimo sforzo, mi sarei recato a Casera Cucco di Sopra. Purtroppo speravo invano, perché le forze e le tempistiche non me l’hanno permesso, considerando che da Malga Albereit in poi la presenza di fondo nevoso/ghiacciato è praticamente costante.

Prometto che ci tornerò e conquisterò tutta la salita, anche perché il mio obiettivo principale era Casera Cucco di sopra.

La pendenza è costante e non si fa mai troppo sentire, anzi direi è perfetta. Vi lascio alcune foto che sono riuscito a scattare durante questa bellissima salita e lungo il sentiero di rientro.

N.B. Faccio presente che nel segnavia c’è un errore, ovvero manca la “s” in Cjarsovalis. Creando confusione su una toponimia già precaria e poco conosciuta di per sé. Di fatto nell’altro cartello quello mentre venivo sù c’è invece la “s” mancante!

Queste informazioni sono rivenute grazie al lavoro di Alfredo Lazzarini e Luigi Gortani: “𝘓𝘦 𝘳𝘰𝘷𝘪𝘯𝘦 𝘥𝘪 𝘊𝘩𝘪𝘢𝘴𝘦𝘳𝘶𝘢𝘭𝘪𝘴 𝘪𝘯 𝘊𝘢𝘳𝘯𝘪𝘢”.

Da quello che mi pare di aver capito:

𝘊𝘩𝘪𝘢𝘴𝘦𝘳𝘶𝘢𝘭𝘪𝘴 (𝘊j𝘢𝘴𝘦𝘳𝘶𝘢𝘭𝘪𝘴) è il nome del villaggo rivenuto, circa una quindicina di resti di muri di queste case, disposte su questi terrazzamenti.

Per approfondimenti sul tema dell’insediamento Celtico date un’occhiata a questi link:

Di seguito il link del video del percorso lungo il sentiero CAI 410 verso Cjarsovalis:

1 commento su “Malga Valmedan e Alberet”

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